Con colpevole ritardo abbiamo visto al cinema Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute), il bellissimo film di Justine Triet vincitore della Palma d’Oro a Cannes, Golden Globe come miglior film straniero e candidato a ben cinque Oscar.
La pellicola è un legal drama che cattura lo spettatore sin dalle prime scene e lo conduce in un vortice di ambiguità e tensione. Ma è anche un thriller psicologico che scava nei segreti di una famiglia, mette al centro un ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi, esplora le complesse dinamiche di una coppia in crisi.
Quando suo marito Samuel viene misteriosamente trovato morto nella neve sotto il loro isolato chalet, Sandra diventa la principale indiziata nel momento in cui la polizia inizia a chiedersi se sia caduto o se sia stato spinto. Il processo si trasforma presto in un viaggio psicologico nelle profondità del complicato matrimonio di Sandra e Samuel.
La sceneggiatura, firmata dalla stessa Triet, è uno dei punti di forza del film. La scrittura è impeccabile: costruisce con sapienza la suspense, dissemina indizi e depista il pubblico, mantenendo un ritmo serrato fino alla fine. I dialoghi sono brillanti e vivaci, capaci di caratterizzare con grande profondità i personaggi, svelare le loro fragilità, le loro paure e i loro desideri/segreti più intimi.
Anche la regia è ispirata e di gran classe. La regista francese si avvale di una regia asciutta ed essenziale, che si concentra sui dettagli e sui gesti dei protagonisti, creando un’atmosfera tesa e inquieta, quasi claustrofobica, con una particolare attenzione alla fotografia e al montaggio. La macchina da presa si muove lentamente con estrema fluidità e precisione (come se si trovasse perennemente su una scena del crimine), seguendo i protagonisti nei loro spostamenti e nelle loro azioni della vita quotidiana, osservando la tragedia in modo distaccato ma da una posizione privilegiata, dove si può vedere e ascoltare (quasi) tutto.
Anatomia di una caduta non annoia mai e non si perde mai in facili melodrammi che avrebbero potuto appesantire la narrazione. Il film mantiene un tono sobrio e realistico che rende la storia ancora più avvincente, mentre i dubbi di cosa sia realmente accaduto aumentano.
Sandra Hüller offre un’interpretazione magistrale nel ruolo di Sandra. La sua performance è ricca di sfumature e di intensità emotiva, capace di trasmettere la fragilità, la rabbia e il dolore di una donna, di una madre, di una moglie e di una scrittrice alle prese con una situazione drammatica, resa ancora più complessa dalla presenza del figlio di 11 anni, Daniel, che è chiamato a testimoniare durante il processo.
Anatomia di una caduta è un’opera notevole che merita tutti gli elogi della critica e del pubblico. È un thriller psicologico di altissimo livello, che si avvale di una sceneggiatura impeccabile, di una regia magistrale e di un’interpretazione da Oscar della protagonista.
Il film si trova ancora in qualche sala e poi sarà in streaming in esclusiva su MUBI dal 22 Marzo. Se vi interessa c’è un’offerta molto vantaggiosa che vi permette di abbonarvi alla piattaforma per 3 mesi pagando solo 1 euro.