Il mondo di Harry Potter ha stregato milioni di persone cresciute con il sogno di lanciare incantesimi e magie. Nei primi anni 2000, i libri di J.K. Rowling e i film della Warner hanno dato il via ad un fenomeno culturale di proporzioni gigantesche paragonabile solo a quello di Star Wars.
Adulti e bambini hanno iniziato ad agitare bacchette magiche, indossare le divise delle Case di Hogwarts e a disegnarsi sulla fronte la cicatrice di Harry. Purtroppo la magia è terminata nel 2011 con l’uscita della seconda parte del film finale I Doni della Morte lasciando i fan in preda allo sconforto e la Warner senza la sua gallina dalle uova d’oro. Per capitalizzare l’enorme successo della saga, la major ha realizzato la serie prequel Animali Fantastici giunta oggi al terzo atto con I segreti di Silente. Alla regia c’è sempre l’ormai insostituibile David Yates, che non si perde un film legato al maghetto dai tempi dell’Ordine della Fenice (2007).
I film di Harry Potter avranno sempre un posto speciale nel cuore degli spettatori di tutto il mondo. Animali fantastici – I segreti di Silente rappresenta invece il punto più basso raggiunto dalla saga cinematografica. La pellicola è un tentativo mal riuscito di sviluppare un thriller politico. L’obiettivo è far dimenticare il disastro compiuto con il secondo film prequel, I crimini di Grindelwald. I segreti di Silente, però, non riesce mai a raggiungere i fasti della serie originale.
L’unica novità degna di attenzione è la presenza di Mads Mikkelsen come il degno sostituto di Johnny Depp nei panni del malvagio Grindelwald. Con la sua entrata in scena inizia il film rivelando il legame profondo che lo unisce ad Albus Silente (Jude Law). La loro relazione e il passato di Albus sono tra gli aspetti più affascinanti della pellicola. Non a caso nel film appare anche il burbero fratello Aberforth Silente (Richard Coyle) che meritava senz’altro maggiore spazio e un ruolo più centrale. Sfortunatamente, I segreti di Silente offre solo brevi momenti di nostalgia quando ci riporta in luoghi come Hogwarts, la stazione di Hogsmeade e la locanda Testa di Porco, o ci mostra vecchi amici in giovane età.
I primi due film di Animali fantastici avevano dimostrato che la Rowling è una bravissima autrice ma una sceneggiatrice assolutamente non all’altezza. Così dopo il risultato confuso di I crimini di Grindelwald, la Warner è corsa ai ripari richiamando Steve Kloves, lo sceneggiatore della maggior parte dei film di Harry Potter. Kloves è riuscito solo a contenere i danni. I film originali erano pieni di personaggi interessanti dal passato misterioso ben calibrati. Qui ce ne sono troppi e quasi tutti insignificanti. L’unica ovvia eccezione sono Silente e Grindelwald che hanno la fortuna di essere interpretati da due grandi attori.
Questo film non riesce ad approfondire in alcun modo i rapporti e i legami che tutti questi personaggi si portano dietro. Newt e suo fratello, Teseo (Callum Turner); Jacob Kowalski (Dan Fogler), il Babbano simpaticone, e la legilimens Queenie Goldstein (Alison Sudol). Inoltre, il film ha dimenticato quasi del tutto il personaggio di Tina Goldstein (Katherine Waterson), riducendola a un inutile cameo. La sua sostituta è la Professoressa Lally Hicks (Jessica Williams), un’insegnante di Incantesimi che ha il solo compito di fare uno spiegone dei primi due film.
L’inutilità dei mille personaggi di questa saga continua con Credence Barebone (Ezra Miller) che nel finale de I crimini di Grindelwald si è scoperto essere Aurelius Silente, fratello di Albus e Aberforth. I segreti di Silente torna su quella bizzarra scelta e complica ancora di più l’albero genealogico della famiglia. Con tutti questi attori, è quasi un sollievo sapere che il personaggio di Nagini sia scomparso senza una spiegazione.
Con una storia priva di mistero ma almeno condita da un pizzico di avventura alla Indiana Jones, il primo momento affascinante del arriva un’ora dopo l’inizio. È un duello di magia a risvegliare il pubblico, diretto con inventiva e un buon uso degli effetti speciali da Yates.
Fedele al nome iniziale della saga, I segreti di Silente riporta in auge gli animali fantastici di Newt, finalmente hanno un ruolo centrale nella storia. A dirla tutta non sarebbe neanche una trama priva di spunti di interessa, ma Kloves e Rowling fanno scelte di scrittura molto convenzionali che impediscono al racconto di raggiungere il suo pieno potenziale.
La moltitudine di personaggi, ancora una volta, non supporta la narrazione che è troppo discontinua, e culmina in un finale a dir poco scontato che regalerà allo spettatore solo un placido sorriso.
Animali fantastici: I segreti di Silente è l’ennesimo capitolo di un franchise ormai passato di moda. Sebbene la fotografia di George Richmond, la colonna sonora di James Newton Howard e tutto il comparto tecnico siano eccellenti, questo non è altro che il capitolo centrale di una pentalogia che gli spettatori non sono più interessati a vedere. Che la magia di Harry Potter sia giunta al termine?