Aquaman e il regno perduto

AQUAMAN E IL REGNO PERDUTO | Recensione del film di James Wan con Jason Momoa

Aquaman e il regno perduto di James Wan è il quindicesimo film, nonché l’ultimo ballo, del DC Extended Universe. Dieci anni di produzioni che, con alterne fortune, non sono mai riuscite ad avvicinarsi realmente al successo che nel frattempo stava raccogliendo il Marvel Cinematic Universe.

Fortemente voluto dal protagonista Jason Momoa, che addirittura propose la prima sceneggiatura e ha avuto parte attiva nella scrittura della trama, la seconda pellicola dedicata al Re di Atlantide non era stata immaginata come una chiusura di una saga, ma come un semplice sequel.

Arthur Curry/Aquaman (Jason Momoa) si divide tra i suoi doveri di Re di Atlantide e di fresco papà. Il suo giurato nemico Black Manta (Yahya Abdul-Mateen II) però è sempre deciso a vendicare la morte del padre ed antrato in possesso del potere del Tridente Nero riuscirà a scatenare un’antica forza che metterà alle corde l’intero ecosistema del pianeta. Per affrontare la minaccia globale e proteggere la sua famiglia, Aquaman sarà costretto a rivolgersi al fratellastro Orm (Patrick Wilson), l’ex Ocean Master di Atlantide.

Il film è un sequel diretto della prima pellicola, cosa diventata abbastanza inusuale nei nuovi cinecomic con trame che si intrecciano e vengono portate avanti in altre pellicole. Da Nicole Kidman a Temuera Morrison tutti gli attori presenti nel primo capitolo tornano ad eccezione del Vulko del grande Willen Dafoe. È presente anche la regina di Atlantide Mera, interpretata da Amber Heard (il suo screen time non è così ridotto come annunciato). Una presenza scomoda che evidentemente non poteva essere cancellata così facilmente dalla trama e che a nostro avviso inciderà negativamente sul box office.

Tutto sommato Aquaman e il regno perduto mantiene i buoni standard raggiunti nel primo capitolo. La storia risulta sufficientemente interessante e scorre abbastanza bene. La CGI risulta un po’ ondivaga ma nel complesso è accettabile. Si azzarda anche una sottotrama ambientalista con una riflessione sul riscaldamento globale che in fondo è coerente con la narrazione. Le cose migliori del film rimangono l’interpretazione di Momoa e la chimica con Patrick Wilson che regala alcuni momenti veramente esilaranti.

Da grandi appassionati dei cinecomic ci sentiamo di promuovere il film che sicuramente non porta nulla di nuovo al genere ed è certamente legato alla vecchia maniera di trattare i supereroi, ma che ci ha divertito e intrattenuto. Inoltre è evidente quanta passione e impegno ci abbia messo il buon Momoa che speriamo di ritrovare nel nuovo universo cinematografico della DC targato James Gunn.

La visione di Aquaman e il regno perduto è particolarmente consigliata a tutti i fan dell’attore hawaiano e a chi ha apprezzato il primo capitolo.

(Aquaman e il regno perduto di James Wan. 2023, fantasy, 124′)