Challengers, l’ultima fatica di Luca Guadagnino, era destinato ad inaugurare il Festival di Venezia 2023 lo scorso settembre. Tuttavia, lo sciopero di attori e sceneggiatori impose un cambio di programma, rivelandosi, come vedremo, un colpo di fortuna.
Al centro della storia troviamo un intrigante triangolo amoroso che vede protagonisti tre giovani promesse del tennis: Art (Mike Faist) e Patrick (Josh O’Connor), ex migliori amici, e la talentuosa Tashi Duncan (Zendaya), in ascesa verso la vetta del tennis mondiale. Per evitare spoiler e non rovinare la sorpresa a nessuno, ci limiteremo a questa breve anticipazione della trama.
Ciò che conquista fin da subito di Challengers è il suo ritmo incalzante. Il montaggio sapiente e ben calibrato ci ha tenuti incollati alla sedia dall’inizio alla fine, alternando sapientemente i punti di vista dei protagonisti e regalando momenti di grande tensione. La regia di Guadagnino non ha paura di osare, soprattutto nelle scene di gioco, che si distinguono per la loro energia e il loro realismo. A completare l’opera, una colonna sonora d’eccezione, vero fiore all’occhiello della pellicola, che sottolinea perfettamente le atmosfere del film.
La forza di Challengers risiede anche nella sua profondità. I personaggi, ben delineati e complessi, sono il cuore pulsante della storia. La sceneggiatura, curata nei minimi dettagli, permette di esplorare le loro emozioni, i loro dubbi e le loro ambizioni. Le interpretazioni degli attori sono all’altezza della sfida: Mike Faist, Josh O’Connor e Zendaya brillano per talento e carisma.
Il ritardo forzato nella distribuzione si è rivelato un’occasione d’oro per Challengers. L’eco delle imprese del nostro Jannik Sinner ha infatti acceso un nuovo entusiasmo per il tennis, avvicinando a questo sport un pubblico più ampio. Inoltre, la crescente richiesta di un cinema di qualità, capace di raccontare storie originali e profonde, rappresenta il terreno fertile per il successo (meritato) di Challengers.