la dea fortuna

LA DEA FORTUNA | Recensione del film di Ozpetek

di Manuela Saraceno

La Dea Fortuna, da oggi nelle sale, segna il ritorno di Ferzan Ozpetek al suo modo  riconoscibilissimo di fare cinema e conduce la mente a quel Le fate ignoranti che ha segnato profondamente la stagione cinematografica 2001 ma anche un’intera generazione.

Con la solita maestria il regista turco torna quindi a parlare di omosessualità, anche se questa volta  lo spettatore, già dopo i primi minuti, dimentica di avere davanti agli occhi  una coppia di soli uomini, non ci fa più caso perché ciò che vede è una coppia qualunque che dopo 15 anni di vita insieme non trova il coraggio di lasciarsi né tantomeno la chiave giusta per rigenerare l’amore che, nel frattempo, si è trasformato in qualcos’altro.

Alessandro (Edoardo Leo) e Arturo (Stefano Accorsi) vivono nella loro stanca routine, la Fortuna ci metterà lo zampino facendogli arrivare a casa due bambini: Martina (Sara Ciocca) e Alessandro (Edoardo Brandi), figli di Annamaria (Jasmine Trinca) una cara amica di entrambi che glieli affiderà per qualche giorno. Martina e Alessandro irrompono nella vita dei due uomini  sconvolgendo ogni cosa, perfino la quotidianità. I due protagonisti,  in un momento già delicato del loro rapporto, si ritroveranno catapultati in una nuova realtà che non sempre sapranno come gestire e che li condurrà a  fare un gesto folle. 

L’ultima fatica del cineasta è un film di emozioni coinvolgenti, sullo scoprirsi e il ritrovarsi, in cui ritroverete Ozpetek che amate,  quello delle grandi tavolate stracolme di cibo, delle musiche cariche di suggestioni e atmosfere che ben si sposano con la pellicola, degli attori/amici imprescindibili come Serra Yilmaz (Esra), e uscendo dal cinema vi porterete dentro questo messaggio: essere genitori non è una questione genetica, ma di cuore, cervello e moralità.

Qualche chicca:

1) alla base del film c’è un fatto realmente accaduto al regista. Un anno fa, quando suo fratello era gravemente malato, ricevette una telefonata dalla cognata nella quale gli chiedeva se, insieme al suo compagno, si sarebbe occupato dei due nipoti nel caso in cui fosse successo qualcosa di grave anche a lei. Ozpetek glielo promise ma quella richiesta gli spalancò un mondo di angoscia, di paure e dubbi sulle sue capacità, aprendo le porte a un mondo emotivo che non conosceva e a cui non sapeva come avrebbe reagito;

2) il personaggio di Edoardo Leo (Alessandro) prende spunto da un idraulico un pò bizzarro che fece dei lavori a casa del regista e che era solito parlare con gli oggetti che doveva aggiustare;

3) il ballo sotto la pioggia che vedrete in una scena del film è una sorta di bella catarsi opera del coreografo Luca Tommassini;

4) Barbara Alberti che interpreta Elena Muscarà, la vecchia e cattiva madre di Annamaria (Jasmine Trinca) è stata consigliata al regista dalla sua amica Mina di cui ascolterete la splendida voce nel film nella ballata “Luna Diamante” cantata insieme a Ivano Fossati che ha scritto e composto il brano;

5) nella colonna sonora, oltre alle musiche originali composte da Pasquale Catalano (alla sua quinta collaborazione con Ozpetek) ascolterete anche “Aldatildik” della cantautrice turca Sezen Aksu e il brano inedito di Diodato “Che Vita Meravigliosa”;

6) Villa Valguarnera in cui vive la cattiva Barbara Alberti si trova a Bagheria (Palermo) ed è stata scelta dal regista perchè doveva ricordare la casa della fiaba di Hansel e Gretel, apparentemente bellissima ma che nasconde segreti terrificanti;

7)  l’appartamento di Arturo e Alessandro si trova a Roma, in Via Della Lega Lombarda n. 43 nell’edificio “Casa del sole” presente su tutti i libri di architettura perchè realizzato dal famoso architetto Innocenzo Sabbatini;

8) alla Dea Fortuna è stato davvero dedicato un complesso sacro (lo vedrete anche nel film), si tratta del Santuario della Fortuna Primigenia e si trova a Palestrina (RM).

9) Sappiate che La Dea Fortuna ha un segreto, un trucco magico. Come fai a tenere sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene?Devi guardarlo fisso, rubi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, li tieni ben chiusi. E lui ti scende fino al cuore e da quel momento quella persona sarà sempre con te.

(La dea fortuna, di Ferzan Ozpetek, drammatico, 118′, Italia 2019)