Che meraviglia La famosa invasione degli orsi in Sicilia. Una piccola perla di animazione italiana, con produzione francese, che riesce a coniugare altissima qualità di disegno con una storia raffinata e ben scritta.
Presentato nella sezione Un Certain Regard dell’ultimo Festival di Cannes, e poi ad Alice nella città a Roma, il film parte dall’omonimo romanzo scritto e illustrato da Dino Buzzati nel 1945. Le illustrazioni originali, pubblicate a puntate sul Corriere dei piccoli a corredo del racconto, sono servite solo da spunto di riferimento per il film, che si evolve con uno stile personale di grande fascino.
Alle matite – e alla regia, e alla sceneggiatura insieme a Jaen-Luc Fromental e Thomas Bidegain – c’è Lorenzo Mattotti, fumettista e illustratore italiano al suo esordio sul grande schermo dopo una serie di collaborazioni che vanno da Eros del trio Antonioni–Won Kar-wai–Soderbergh al Pinocchio di Enzo d’Alò.
Leonzio è il re degli orsi che vivono pacifici e beati sulle montagne siciliane. Quando suo figlio Tonio si perde, poco prima del letargo invernale, il re guida il suo popolo verso le valli degli uomini alla ricerca del cucciolo e di cibo per l’inverno. Il Granduca di Sicilia, però, affronta gli orsi sul campo di battaglia. Leonzio e i suoi dovranno affrontare mille avventure prima di ritrovare Tonio.
La storia dell’invasione viene raccontata dal cantastorie Gedeone e dalla sua assistente Almerina a un vecchio orso che svegliano inavvertitamente dal letargo nel loro viaggio verso Caltabellotta. Lo spunto della cornice narrativa colloca il film nella tradizione antica dei cantastorie siciliani, dando spessore a un racconto leggero ma carico di contenuti.
Si sente la presenza del romanzo di Buzzati, alle spalle, uno dei suoi libri forse meno ricordati e celebrati, ma non per questo opera minore.
La famosa invasione degli orsi in Sicilia rappresenta un’opportunità per il cinema d’animazione italiano, capace a intermittenza di proporre grandi film. Mattotti arriva all’esordio in età matura, a sessantacinque anni, ma può rappresentare una continuità ideale con gli interessanti lavori del napoletano Alessandro Rak L’arte della felicità e Gatta Cenerentola.
La produzione francese alle spalle garantisce il supporto di un’industria che ha saputo valorizzare negli ultimi anni una serie di grandi titoli, a partire da Kiriku e la strega Karaba del 1998 fino a straordinari esempi più recenti, come la coproduzione con Studio Ghibli per La tartaruga rossa.
Film come La famosa invasione degli orsi in Sicilia dimostrano che è possibile fare grande animazione senza i mega-budget di Disney e compagnia.
Ottime le voci dei doppiatori, con Toni Servillo, Antonio Albanese e Corrado Guzzanti. Fa tenerezza il cameo vocale del grande Andrea Camilleri per l’orso anziano.
E voi? Avete visto La famosa invasione degli orsi in Sicilia? Siete riusciti ad andare con gli ingressi omaggio che avete trovato sul nostro sito? Fateci sapere se vi è piaciuto nei commenti!