May December

MAY DECEMBER | Recensione del film di Todd Haynes con Natalie Portman e Julianne Moore

Presentato in anteprima al Festival di Cannes e candidato all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, May December di Todd Haynes è un film che mescola sapientemente melodramma e thriller. Le protagoniste del film sono due attrici premio Oscar: Natalie Portman e Julianne Moore, che si confrontano in una storia complessa e intrigante che vent’anni fa ha sconvolto l’opinione pubblica americana. La pellicola è liberamente ispirata alla vicenda di Mary Kay Letourneau, insegnante che è andata in prigione per aver adescato il suo alunno dodicenne Vili Fualaau, e in seguito divenuto suo marito.

La trama di May December ruota attorno a una famosa attrice (Natalie Portman) che, intenzionata a realizzare un film sulla storia vera della coppia al centro dello scandalo, decide di entrare nella loro vita per prepararsi al ruolo. La sua presenza però rischia di mettere in crisi l’equilibrio precario della coppia e della famiglia.

Todd Haynes riesce a rendere la storia allo stesso tempo angosciante e intrigante, a tratti spiritosa, scavando a fondo nella psicologia dei personaggi e mostrando le diverse sfaccettature di una relazione controversa. May December ha una regia molto elegante e raffinata, con movimenti di camera precisi e lenti che aumentano un sentimento di forte disagio e angoscia (ampliato dalla musica di sottofondo).

Nella bellissima casa di Gracie e Joe c’è una calma solo apparente, si percepisce distintamente che c’è qualcosa che non va. In questo, la sceneggiatura gioca un ruolo fondamentale risultando ben costruita e sempre “sul pezzo”. Concede un po’ di respiro allo spettatore solo nei brevi momenti in cui Elizabeth (Portman) “interroga” i conoscenti della coppia venendo a conoscenza di una realtà ben diversa da quella che racconta Gracie.

Le interpretazioni delle due attrici sono evidentemente all’altezza delle nostre aspettative e della loro brillante carriera, con la Portman che si cala perfettamente nel ruolo dell’attrice cinica e tormentata che vuole a tutti i costi scavare nel profondo dell’anima di Gracie. Allo stesso modo la Moore offre una performance di grande intensità portando in scena l’ambiguità e le contraddizioni di una donna che si finge ingenua ma che in realtà nasconde una sicurezza e una determinazione che mettono i brividi.

Riconoscendo la bravura del resto del cast, ovvero dei figli di Gracie che sono la prova evidente dei problemi sopiti, dobbiamo essere onesti nel dirvi che non abbiamo apprezzato del tutto la prova di Charles Melton nel ruolo del giovane amante. Il suo personaggio è sicuramente la vittima di tutta questa storia, e infatti in tutta la prima parte Joe sembra un cane bastonato che obbedisce agli ordini della moglie senza proferire parola. In seguito all’arrivo dell’attrice, il suo ruolo di succube e le sue certezze su se stesso e sull’amore che prova per Gracie si sbriciolano in un batter d’occhio. Quel cambiamento così repentino, quella consapevolezza di aver capito finalmente di essere la vittima, non ci hanno convinto del tutto.

In conclusione, May December è un film che colpisce nel segno. Non dà giudizi morali sulla storia e i personaggi ma è un ritratto intimo e disturbante di una relazione controversa, che porta lo spettatore a porsi molte domande che difficilmente troveranno risposta.

(May December, di Todd Haynes. 2024, drammatico, USA, 113′)