Grazie al concorso Black Friday di Mondo Convenienza abbiamo vinto due voucher e siamo andati al cinema gratis a vedere Ghostbusters: Legacy, il nuovo film sugli Acchiappafantasmi diretto da Jason Reitman, figlio del regista dei primi due capitoli della saga, Ivan, che è riuscito a riportare in vita un franchise che sembrava morto e sepolto dopo il fallimento del reboot al femminile di Paul Feig nel 2016. Durante le 2 ore del film abbiamo assistito alla nascita di una nuova generazione di Acchiappafantasmi (nota di merito alla simpaticissima Mckenna Grace), ad una celebrazione del passato (con la giusta dose di fan-service), ad un sentito e profondo omaggio dedicato al compianto Harold Ramis e al suo Egon Spengler. Ma il giovane regista non si è accontentato di regalarci un buon film nostalgico, è stato in grado di costruire delle basi solide per il futuro. E non è finita qui! Vi consigliamo di rimanere seduti anche dopo la fine del film perché ci sono due grosse sorprese che vi strapperanno un sorriso ed una lacrimuccia.
Attenzione agli spoiler!
Quante sono le scene post credit di Ghostbusters: Legacy?
Le scene dopo i titoli di coda sono due.
Nella prima c’è un simpatico omaggio al primo film della saga con due volti storici, Bill Murray nei panni del Dottor Peter Venkman e Sigourney Weaver in quelli di Dana Barrett. Nella seconda c’è un chiaro riferimento ad un eventuale sequel.
1. Prima scena
Nella prima scena post credit vediamo nella stessa stanza Sigourney Weaver insieme a Bill Murray che ripropongono a parti invertite una scena molto famosa del film del 1984: quella dell’esperimento di Venkman sulla percezione extrasensoriale fatto con le carte che devono essere indovinate da due studenti. In quella circostanza lo scienziato imbrogliava favorendo la ragazza e dando delle forti scosse elettriche al ragazzo che per la cronaca ne aveva pure azzeccata una. In questa scena è la Weaver che conduce il gioco e la cavia è Murray che cerca inutilmente di giustificarsi per il suo comportamento del passato.
2. Seconda scena
La seconda scena post-credit si ricollega ad un filmato inedito del film del 1984 che vede Janine Melnitz (Annie Potts) regalare ad Egon (Harold Ramis) una moneta, un souvenir dell’Esposizione Universale del 1964; passando poi al presente, Janine tiene in mano la moneta ma ora è insieme a Winston Zeddemore (Ernie Hudson). Lui le racconta che cosa ha fatto in questi anni e del suo successo come imprenditore. Winston riporta la ECTO-1 a New York nella storica sede degli Acchiappafantasmi che secondo quanto aveva detto Ray (Dan Aykroyd) era stata trasformata in uno Starbucks. E invece la vecchia caserma dei pompieri è ancora lì in tutto il suo splen… vabbè, è ridotta maluccio ma niente di grave: qualche lavoretto, una bella ripulita e tornerà come nuova. La post credit termina con la telecamera che si sposta su un pannello con una luce rossa che lampeggia, chiaro segnale che qualcosa sta bollendo in pentola e che la saga potrebbe proseguire con un quarto Ghostbusters.