Nel 2014 sono nate due delle più importanti saghe action degli ultimi anni: John Wick e The Equalizer. Entrambi i franchise poggiano il loro straordinario successo sulle spalle di due veterani di Hollywood, Keanu Reeves e Denzel Washington.
Negli ultimi dieci anni queste due saghe si sono contraddistinte più delle altre per originalità e intraprendenza intrattenendo il pubblico con combattimenti e uccisioni spettacolari. Dopo aver diretto i primi due capitoli, Antoine Fuqua torna alla regia di The Equalizer 3 – Senza tregua per concludere la storia di Robert McCall (Denzel Washington).
L’ex agente governativo ormai in pensione tenta di vivere una vita tranquilla in un piccolo paesino nel Sud Italia. A disturbare il meritato riposo ci pensa una famiglia mafiosa che opprime i paesani a cui Robert si sta affezionando. Dopo aver visto così tanta ingiustizia, Robert decide di intervenire nell’unico modo che conosce: difendere gli oppressi e sfidare la mafia.
The Equalizer 3 è un film d’azione atipico – come del resto lo sono gli altri film della saga – per la presenza di un protagonista dal duplice carattere: calmo e gentile con il prossimo, glaciale e spietato nei confronti dei malvagi. Il luogo, la storia e i cattivi del film fanno da contorno all’unica cosa che conta per lo spettatore: le azioni di Robert e il modo in cui fa piazza pulita dei suoi nemici.
All’inizio del film il medico che gli salva la vita domanda a Robert se è un uomo buono o cattivo e lui risponde che non lo sa. In questa sua frase c’è tutta la contraddizione di un anti-eroe che non si volta mai dall’altra parte se vede un’ingiustizia, ma che compie azioni moralmente discutibili. Se la seconda pellicola possiamo considerarla un vero e proprio sequel, questo terzo capitolo può funzionare anche in solitaria. A dire il vero gli sceneggiatori – con il minimo sforzo – hanno inserito un elemento (praticamente inutile) che lega The Equalizer 3 alla saga. Decisamente troppo poco per la chiusura di una trilogia.
La caratterizzazione dei personaggi secondari e dei cattivi è davvero superficiale e stereotipata fino all’inverosimile, ma tanto c’è Denzel che mette d’accordo tutti quanti quando appare sullo schermo. Per fortuna il regista non manca di mostrare da vicino le brutali uccisioni (l’unico aspetto convincente del film). Rispetto ai precedenti capitoli, in The Equalizer – Senza tregua non si ha mai la sensazione che Robert sia in pericolo, anche quando si trova in situazioni senza via d’uscita. La differenza di forza con i cattivi è troppa ed è una cosa assolutamente voluta, ma poteva essere gestita meglio dando al pubblico un po’ di suspense. Aggiungiamo il fatto che i nemici sono talmente detestabili e insignificanti che è un piacere vederli morire in modo atroce.
Grazie al cielo, Denzel Washington ha dichiarato pubblicamente che sarà il suo ultimo film della serie. Per quanto ci riguarda è un’ottima notizia perché in questo terzo capitolo si percepisce la stanchezza sua e del regista. Speriamo solo che il box-office non faccia cambiare idea a nessuno e che si lasci in pace un uomo in pensione che forse è riuscito a trovare un po’ di serenità.