Nonostante i problemi di The Flash dentro e soprattutto fuori dal set, DC e Warner hanno sempre puntato forte sul film di Andy Muschietti. I vari problemi personali e legali del protagonista Ezra Miller non hanno mai fatto pensare a un ritiro dalle sale cinematografiche.
The Flash è senza dubbio uno dei migliori film dell’Universo DC. Escludiamo ovviamente i film d’autore come Joker, il Batman di Matt Reeves e la trilogia di Nolan che giocano un campionato a parte. Anzi, osiamo dire che è uno dei cinecomic più riusciti dai tempi di Spider-Man: No Way Home, perché è un’opera fresca, stimolante ed estremamente divertente.
Il merito del successo va al regista Andy Muschietti e alla sceneggiatrice Christina Hodson. Il duo hanno dato nuova vita a quello che stava diventando un genere cinematografico ormai logoro, con una rivisitazione riuscita di un vecchio personaggio che sta vivendo finalmente il suo momento di gloria. Senza Ezra Miller questa versione di Flash non esisterebbe. La sua duplice interpretazione completa un film ricco sotto molti punti di vista, a partire dalla storia.
Senza fare grandi spoiler, Barry Allen (Ezra Miller) sfrutta i suoi poteri per viaggiare nel tempo. Il supereroe torna nel passato per salvare la madre e scagionare il padre. Il suo viaggio, però, scombina la linea temporale e crea una nuova realtà in cui gli eroi della Justice League non esistono. La Terra sta per essere invasa dal Generale Zod (Michael Shannon). Così Barry mette insieme un nuovo team di eroi per salvare il mondo e rimettere le cose a posto.
Come abbiamo già scritto la star del film è Ezra Miller con un’interpretazione ricca e folgorante, che mette in evidenza tutte le fragilità del ragazzo e dell’eroe. Accanto a lui troviamo una nuova squadra, meno forte e sensazionale della Justice League ma di certo più divertente ed emotiva. Il Batman di Tim Burton del 1989 interpretato da Michael Keaton è stupefacente, e per noi vecchietti rivederlo indossare quel costume è stato uno dei momenti più appaganti. È un personaggio centrale del film e spetta a lui il compito di spiegare in modo chiaro e semplice il Multiverso (la metafora degli spaghetti è geniale). Sasha Calle è incredibile nel ruolo di Supergirl, speriamo solo di rivederla in futuro perché in The Flash il suo personaggio è solo abbozzato.
Veniamo alla nota dolente di The Flash. Gli effetti visivi sono a dir poco altalenanti e toccano il fondo in alcune scene a rallentatore (il cane e i neonati gridano vendetta!). Il regista si è pure giustificato sostenendo che alcuni effetti erano voluti, ma è molto difficile credergli. La CGI, fondamentale per questo tipo di pellicole, si avvicina a stento alla sufficienza, rimane la parte più debole della pellicola e la delusione è tanta. Se da una parte il film è divertente, elettrizzante ed emozionante, dall’altra le scene d’azione e i combattimenti non sono all’altezza ed è un peccato.
Alla fine cosa rimane di The Flash? Un’occasione non del tutto sprecata che potrebbe riservarci delle sorprese per il futuro dell’Universo DC di Gunn, sempre che non faccia flop al box-office.