La nuova serie originale italiana targata Disney+, The Good Mothers, sarà in concorso nella sezione “Berlinale Series” alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. La serie, che racconta la ‘Ndrangheta interamente dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla, è candidata al “Berlinale Series Award”, premio istituito quest’anno e il primo dedicato alla serialità nella storia del Festival.
The Good Mothers è interpretata da Gaia Girace (L’amica geniale) nel ruolo di Denise Cosco, Valentina Bellè (Catch-22, I Medici) nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli (Suburra – La serie, Favolacce) in quelli di Anna Colace, Francesco Colella (ZeroZeroZero, Trust) in quelli di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il Traditore) nel ruolo di Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non odiare) in quello di Carmine e con Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, La prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo.
The Good Mothers è un’opera corale e sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘Ndrangheta, che decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno. Queste donne dovranno quindi combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli.
Trama della serie
La storia racconta di una giovane e brillante pm, Anna Colace, che ha l’intuizione di attaccare la ‘Ndrangheta facendo leva sulle sue donne, le mogli e le madri dei boss, figure da sempre marginalizzate con oppressione e violenza dal sistema estremamente patriarcale dell’organizzazione criminale. L’indagine di Anna inizia con l’agghiacciante scomparsa di Lea Garofalo, che aveva testimoniato contro il marito Carlo Cosco per sfuggire alla sua morsa e iniziare una nuova vita con la figlia Denise. Man mano che Anna si addentra nel torbido mondo della ‘Ndrangheta, scopre le potenti storie di Giuseppina Pesce e Concetta Cacciola, due donne molto diverse ma legate dall’esperienza di aver vissuto un’esistenza oppressiva e soffocante e dallo stesso desiderio e impulso di scappare per garantire a se stesse e ai propri figli un futuro migliore.