wicked recensione

WICKED | Recensione del musical di Jon M. Chu con Cynthia Erivo e Ariana Grande

Classificazione: 4 su 5.

È da oggi nelle sale l’attesissimo primo capitolo della versione cinematografica del musical Wicked. Per la seconda parte dovremo aspettare esattamente un anno, ovvero novembre 2025.
Per chi non conoscesse la storia sarà utile fare qualche premessa. Wicked è un musical di Broadway del 2003, tratto dal libro di Gregory Maguire “Strega – Cronache dal Regno di Oz in rivolta”. Il libro prende spunto e ispirazione dal celebre libro di Frank Baum Il meraviglioso Mago di Oz e si pone l’obbiettivo di rispondere a una domanda su tutte: la Malvagia Strega dell’Ovest, terribile antagonista del libro di Baum, è sempre stata malvagia o lo è diventata? In altre parole, i cattivi sono solo cattivi e i buoni sono solo buoni?

È con questo preambolo che ci prepariamo ad assistere al film. Il musical parte dagli atti finali del Mago di Oz: la Malvagia Strega dell’Ovest è finalmente morta, il paese è in festa e Glinda, la Buona Strega del Sud arriva per celebrare insieme al popolo il “e vissero tutti felici e contenti”. Sì ma la curiosità di sapere di più sulla Strega dell’Ovest permea tra i paesani e chi se non Glinda, sua compagna di università, può dare le risposte tanto attese che riguardano Elphaba Thropp?

Con un balzo indietro nel tempo ripercorriamo velocemente alcuni momenti dell’infanzia di Elphaba, marginalizzata dal padre e dai suoi coetanei perché magica e con la pelle verde e arriviamo all’epoca del college dove le cose non sono poi molto diverse: Elphaba continua ad essere marginalizzata perché magica e con la pelle verde.
È qui che la giovane incontra Glinda, ancora conosciuta come Galinda, e fin da subito emergono le differenze abissali tra le due: Glinda è una nuvola rosa, amatissima, aggraziatissima, popolarissima. La ragazza ha tutto tranne ciò che vuole davvero: un posto nel seminario della professoressa di stregoneria Madame Morrible. Elphaba non ha nulla se non i suoi poteri, la determinazione a conoscere Oz e la stima della professoressa. Le differenze affiorano e culminano in scontri e ripicche quando le due sono costrette a condividere la stanza ma Elphaba e Glinda hanno una cosa in comune, forse quella che ad un certo punto le farà diventare amiche: sono buone e giuste.
L’emarginazione, il bullismo, il confine tra bene e male che è sfumato e non netto, l’accettazione delle differenze, l’amicizia come valore supremo…temi densi e articolati ma che vengono bilanciati e ben distribuiti.

Non si può nascondere che per chi non ama il genere, due ore e quaranta di canzoni e balletti, possono stordire e spaventare ma, superando lo scoglio iniziale, anche lasciare piacevolmente sorpresi. Colpiscono soprattutto le doti attoriali di Ariana Grande (alla sua vocalità straordinaria eravamo già preparati) e la meravigliosa prestazione di Cynthia Erivo, meno nota ai più ma di incredibile e sconvolgente talento.

Wicked è esattamente ciò che ti aspetti di vedere quando decidi di andare a vedere Wicked. Forse anche di più. Musiche accattivanti, voci straordinarie, scenografie sontuose, coreografie spettacolari. Un tripudio di rosa e verde che mette in evidenza un tema fondamentale: non tutto ciò che è rosa è solamente rosa e non tutto ciò che è verde è nato verde.

(Wicked, di Jon M. Chu. 2024, musical, USA, 160′, Universal Pictures)